Alla partitura più raffinata di Puccini, che coglie l’ambientazione giapponese come leggerezza e vaporosa trasparenza, Steinberg assicura scorrevolezza, precisione e poesia.
L’orchestra del Regio lo segue bene: così l’incanto idillico del primo atto si intorbidisce a poco a poco nei colori e nell’armonia, tra silenzi non meno espressivi delle note, sino al tremendo colpo finale.
LA STAMPA, 16 NOVEMBER 2010